mercoledì 15 ottobre 2014

        Un nuovo inizio e contenuti diversi del blog

Da oggi ci saranno nuovi argomenti sul blog "verdelettrico", sempre incentrati sulla sostenibilità ambientale spazieranno anche sui modi di vivere e dello sviluppo sostenibile cercando di dare una impronta su ciò che potrebbe essere il futuro della razza umana partendo dall'analisi dei vari modelli di sviluppo fin qui adottati.

CAPITOLO PRIMO

PREMESSE

Nell'arco temporale che va dalla rivoluzione industriale a quella informatica si sono imposti, o hanno cercato di imporsi due modelli contrapposti dello stile di vita che l'umanità avrebbe dovuto adottare , il modello capitalista e quello comunista.
Il primo basato sulla convinzione pragmatica calvinista che ogni essere umano è alla ricerca di soddisfare al meglio i propri desideri, obiettivo raggiungibile, secondo la logica capitalista, nell'intrapresa e nel guadagno inteso come mezzo principale per soddisfare le proprie aspirazioni.

In questa visione del mondo, ripresa anche dalla locuzione biblica " ...siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra: soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente ....." (Genesi)...tutto per il genere umano è possibile attraverso l'impegno, quasi devozione, al lavoro e produzione di profitto per mezzo dell'utilizzo dell'intrapresa individuale, anche attraverso lo sfruttamento delle risorse ambientali siano esse animali, vegetali o minerali.

La seconda basata su una visione utopica egualitaria delle persone, che necessiterrebbero però di una guida e di una pianificazione nelle linee di intervento e di azione. Linee che, secondo questo paradigma, solo un gruppo di “illuminati oligarchi” può delineare ed alle quali le masse dovrebbero attenersi per il supremo bene comune.

Entrambe le visioni hanno al loro interno un senso di verità, la ricerca del miglior mondo possibile.

Il capitalismo si basa sul concetto che tutte le persone ricercano la felicità e che se tutti ricercassero nel lavoro nell'impegno e nel guadagno la loro massima  possibilità di soddisfazione dei propri bisogni, tutti sarebbero felici e il mondo sarebbe il miglior posto in cui vivere.

Il comunismo si basa sul concetto che la felicità non è l'espressione e la ricerca della soddisfazione dei bisogni del singolo, ma l'impegno dei singoli alla ricerca della felicità ed eguaglianza collettiva, ma dato che il singolo ha nel suo interno ancora un che di primordiale e di atavica ricerca del predominio sull'altro, necessita di essere instradato e condotto per mano da persone “illuminate”.

L'evidenza della non applicabilità della visione comunista, almeno quella che così si è definita, ci è stata data senza ombra di smentita dagli eventi. La caduta del muro di Berlino, e il lento sgretolarsi delle altre cortine, vuoi per sommosse popolari spontanee vuoi per sommosse indotte da altre nazioni che perseguivano il modello capitalista, ha sancito l'inapplicabilità della filosofia comunista così come l'abbiamo conosciuta.

Filosofia morta a causa del suo assunto principale, la presunzione che un gruppo di pochi fosse così illuminato da indicare la strada a molti.

La presunzione di illuminazione è stata una espressione palese della ricerca di predominio sugli altri. Concetto conosciuto dalla filosofia comunista ma attribuito solo alle masse, escludendo da questo pericolo il gruppo dirigente.

Il gruppo di oligarchi che avrebbe dovuto indicare la via alle masse per la realizzazione di un mondo migliore equo e giusto è caduto nella contraddizione di perseguire i propri interessi per soddisfare i propri bisogni nella ricerca della felicità personale o comunque di una cerchia ristretta di persone.

Si può affermare che il comunismo sia fallito per eccesso di capitalismo di pochi.

Il capitalismo, pur rimanendo attualmente il modus vivendi della maggioranza della popolazione mondiale, nasconde alle masse, l'evidente fallimento di se stesso.

Se nei regimi comunisti gli oligarchi, apertamente indirizzavano le masse , nel mondo capitalista sono i tycon (le multinazionali, i mass-media, i possessori della ricchezza del mondo) che indirizzano le masse per i propri fini in maniera subdola facendo credere ai singoli che il loro agire, il loro lavorare, il loro produrre e sopratutto il loro consumare sia dettato da esigenze proprie della persona umana, e che la stessa non possa prescindere dal soddisfare i bisogni, che con svariate metodologie psicoinduttive, ci fanno credere essenziali, ma che essenziali non sono se non per chi questi beni produce e ci vende in cambio di quello che veramente è essenziale per i moderni tycon, il denaro con cui ci tengono tutti in pugno e di conseguenza la conquista del potere.

Il sistema capitalistico, nella sua visione calvinista di dominio del genere umano sugli altri esseri viventi, con lo sfruttamento delle risorse della terra ai propri vantaggi, il consumismo e lo spreco che questo genera, ha ridotto il nostro pianeta e i suoi abitanti sull'orlo del baratro.

E' ormai evidente che il produrre per consumare e per buttare a scapito di tutti gli ecosistemi ambientali, umani, animali, vegetali è una strada senza uscita che presto ci farà precipitare senza rimedio in un baratro senza fondo.

E la cosa ancora più allarmante è che questa caduta sarà rovinosa, dolorosa, ma purtroppo lenta, con un agonia lunga che ci farà credere fino all'ultimo che le voci di chi chiede più sobrietà e più rispetto e delle persone e dell'ambente siano solo voci di scriteriati disfattisti che così parlano in quanto insoddisfatti e incapaci di emergere in questo mondo fatto per sua natura di competizione.

C'è un unica strada per cercare di salvare il nostro mondo e la società tutta dalla distruzione per eccesso di benessere, ed è la ricerca della sobrietà, e riduzione dei consumi, ricercando in primis la riduzione dello spreco energetico.................(continua)

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