CAPITOLO 5
Scuola-Educazone-Spreco
alimentare-Salute
Parliamo
di educazione e senso civico attraverso alcuni esempi di
interconnessione tra famiglia e scuola, iniziando con
l'alimentazione.
Ad
una visione superficiale la domanda che potrebbe venire spontanea é:
- ma cosa c'entrano la scuola e la famiglia con lo spreco? Che cosa
con la salute, che cosa con l'alimentazione e l'educazione?
Facciamo
alcuni esempi: In tutto il mondo occidentale uno dei grandi problemi
sottaciuti è la crescente obesità dei nostri figli e della
popolazione in generale. E allora, direte voi, che cosa c'entra tutto
questo con la scuola,l'educazione, lo spreco e la salute? L'obesità,
ormai e' riconosciuto, è figlia diretta del consumismo, è figlia
diretta della sublimazione attraverso il cibo della mancanza di
affetto e di tempo che dedichiamo ai nostri figli.
Spesso
per mancanza di tempo dovuto al lavoro o alla ricerca del
soddisfacimento dei nostri desideri effimeri, deleghiamo e sublimiamo
il nostro impegno morale nei confronti dei figli, che dovrebbe essere
la continua educazione morale, spirituale e intellettuale, con la
donazione di succedanei momenti di gratificazione veicolati per mezzo
del cibo.
Sempre
più spesso i nostri figli sono parcheggiati soli davanti alla TV
accompagnati nella visione dall' “affetto” di merendine
ipercaloriche che attraverso reazioni chimiche complesse ma semplici
nella comprensione aumentano il livello degli zuccheri nel sangue
dando un senso di appagamento e soddisfazione, rendendo però i
nostri figli apatici nella ricerca di altre soddisfazioni importanti
e sicuramente più gratificanti di ciò che gli viene dato
ingurgitando alimenti senza pensare, lo sport, lo studio, l'arte, la
spiritualità e tutti quegli stimoli tipici ed intrinsechi del genere
umano, che lo hanno portato alla sete della conoscenza, del sapere,
dell'intuito, delle scoperte scientifiche e del miglioramento della
propria condizione.
Ecco
che allora percepiamo come l'eccesso di alimentazione sia
strettamente connesso sia al consumismo sia all'ottundimento delle
capacità intellettive e di spirito critico necessarie in una società
in cui tutti devono essere in grado di apportare i loro contributi
allo sviluppo egualitario e solidale dell'umanità.
In
questo contesto la scuola si inserisce in modo indelebile
nell'apportare e supportare il ruolo di educatori alla sobrietà che
dovrebbe essere proprio dello spirito educativo dei genitori.
La
scuola avrebbe un ruolo centrale nell'educazione alla sobrietà ed
alla solidarietà. In un mondo popolato da quasi 7 miliardi di
persone, delle quali oltre la metà o muore di fame o è al limite
del sostentamento, non è più tollerabile assistere allo spreco di
cibo che avviene tutti i giorni nelle mense delle scuole occidentali.
Montagne
di cibo cucinato e spesso anche trasportato, viene letteralmente
gettato nel secchio della spazzatura, perchè ai nostri figli già
alimentati ipercaloricamente a colazione e a merenda nell'intervallo,
non possono arrivare a pranzo con la fame e mangiare quello che è
stato cucinato a fronte anche di studi alimentari che ne garantiscono
il giusto rapporto calorico basato sull'energia consumata a scuola.
Come
possono I nostri figli avere fame a pranzo se la mattina a colazione
mangiano merendine ipercaloriche, alle 10:00 altre merendine o
focacce riempite di ogni bendiddio, rimanendo seduti al caldo per 4-5
ore? Non possono è scontato.
Ma
noi possiamo e dobbiamo pianificare il loro bisogno calorico,
ottenendo con questo tre risultati, il primo una migliore salute il
secondo l'educazione al non spreco, terzo il risparmio economico
delle amministrazioni e nostro visto che il cibo buttato lo paghiamo
tre volte, una per acquistarlo, una per cucinarlo e una per smaltirlo
come rifiuto.
Non
è tollerabile, ne tanto meno educativo, vedere e fare vedere ai
nostri figli, tutti i giorni, questo continuo gettare nei rifiuti il
cibo che viene con tanto sforzo comprato, preparato e somministrato.
Il gettare il cibo e fare vedere questo spreco ai giovani studenti
gli abitua al non percepire il valore intrinseco che è presente
all'interno dei prodotti alimentari, fatto in primo luogo di sudore a
fatica di chi produce i prodotti e impegno e fatica di chi
questi prodotti trasforma per farne cibo da somministrare,
abituandoli a non dare valore a tutto il lavoro che c'e' dietro a non
dare valore alla sobrietà e rispetto per tutta quella parte di
popolazione mondiale, ed è la maggioranza, che spesso non riesce a
mettere insieme il pranzo con la cena.
Ricerche
fatte sulla quantità di questo spreco, indicano che almeno il 50%
del cibo cucinato e somministrato nelle mense scolastiche finisce in
pattumiera, l'80% di questo cibo buttato è formato da verdure e
frutta e il restante 20% da pasta e carne.
Da
uno studio commissionato dalla FAO
intitolato Global
Food Losses and Food Waste
viene stimato che, ogni anno, i consumatori dei paesi
occidentali, sprecano quasi la stessa quantità di
cibo
(222 milioni di
tonnellate)
dell'intera
produzione alimentare netta dell'Africa sub-sahariana (230 milioni di
tonnellate). L'ammontare di cibo che va
perduto
o sprecato ogni anno è quasi la metà dell'intera produzione annuale
mondiale di cereali (che nel periodo 2009/2010 è stata di 2,3
miliardi di tonnellate). Questo naturalmente non solo nelle mense
scolastiche ma in tutta la catena alimentare. (continua)