lunedì 12 gennaio 2015

CAPITOLO 4

Famiglia-educazione-tempo libero
Il paradosso moderno, lavorare per permettersi di pagare persone che allevano i nostri figli lasciando i loro ai nonni nei loro paesi di origine.
Sempre più diffusa nei paesi occidentali, la mancanza di tempo da dedicare ai nostri figli, all'educazione di quella che sarà la generazione futura che potrebbe modificare, se ben istruita le sorti del nostro mondo.

Lavorare per produrre, guadagnare per consumare e non avere tempo per quello che dovrebbe essere il lavoro più nobile e gratificante, l'educazione dei figli e delle nuove generazioni. Non avere tempo per I nostri figli perchè la società consumistica ci obbliga a dedicare la maggior parte del nostro tempo a rincorrere il guadagno per soddisfare bisogni effimeri, che I mass-media, attraverso il continuo martellamento pubbLicitario ci fanno credere essenziali per apparire o sentirsi soddisfatti.

Il paradosso è proprio questo, nella ricerca del superfluo perdiamo il nostro tempo migliore in attività che sfruttano la nostra libertà a vantaggio del guadagno di pochi.

Ci fanno credere che la nostra sia la società migliore, più istruita, più evoluta, più ricca. Ma dove è l'evoluzione,L'Istruzione, la ricchezza se per rincorrere l'apparire non possiamo dedicare il nostro tempo a noi stessi, alla famiglia, ai figli e alla loro educazione nel senso più alto del termine?

Siamo costretti a delegare il rapporto e l'educazione dei nostri figli a madri provenienti da altri paesi sfruttati da noi, madri che lasciano i propri figli per “educare” I nostri. Non avendo tempo, ma un po' di denaro, deleghiamo ad altri l'educazione. Ma non vi sembra assurdo? Gli occidentali che ritengono la loro cultura più alta delle altre, sono costretti in nome del consumismo a fare educare i propri figli da persone provenienti da paesi che considerano sottosviluppati.
La logica è veramente perversa, in nome del consumismo i figli dei paesi “sviluppati” ed I figli degli altri hanno una educazione inferiore alle aspettative sia degli uni sia degli altri.

Il consumismo costringe ad emigrare madri che sono costrette a lasciare i loro figli per educare, o meglio sarebbe dire “accudire” i nostri, con il fine che ne I primi ne i secondi riceveranno una educazione consona alle loro aspettative e rimarranno compressi nella logica che vuole le masse ridotte ad umili consumatori.

Le masse sono fatte di persone e le persone dovrebbero avere aspettative più alte che il mero consumo. Dovrebbero aspirare ad una elevazione dello spirito ed a sviluppare il senso critico, ma il senso critico fa paura alla logica consumistica. Chi ha la capacità di discernere è anche immune ai continui bombardamenti di atteggiamenti stereotipati dei mass-media e se ne è immune ha anche la capacità di ragionare e di scegliere autonomamente fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e fra cosa è superfluo e cosa è necessario.

Questa sarebbe la grande rivoluzione, riuscire a dare alle persone la capacità di decidere autonomamente, dare la capacità di conoscere e di valutare usando la logica.
Educhiamo i giovani a discernere, a conoscere, a pensare con la propria testa, ma sopratutto diamo la possibilità ai genitori di avere il tempo di educare I propri figli.

La scuola non basta, è solo un'altra delega che diamo ai nostri burattinai occulti; prima anche della scuola dovrebbe venire l'educazione familiare, dando il tempo ai genitori per poterlo fare. ll tempo dedicato alla famiglia dovrebbe essere pagato. Dovremo riconoscere una remunerazione economica a chi si occupa dell'educazione dei propri figli. Invece pensiamo sia un grande risultato avere la possibilità di usufruire degli asili aziendali. Asili aziendali? Ma non sarebbe meglio se i padri o le madri avessero la possibilità di rimanere con i propri figli almeno diciamo fino alla scuola dell'obbligo?

Ci fanno credere che gli asili aziendali ci permettano più libertà; ma più libertà per cosa se non per lavorare e lavorare per consumare?
Quando,  usciti da lavoro e ripresi i figli dall'asilo aziendale, abbiamo tempo per loro? Torniamo a casa e giochiamo con loro oppure ci accasciamo entrambi stanchi sul divano davanti alla TV mangiando cibi precotti acquistati nel supermercato ubicato vicino al luogo di lavoro?

Vi siete mai chiesti come mai I centri commerciali sono ubicati tutti sull'arteria principale di collegamento fra i distretti industriali o direzionali e i quartieri dormitorio? Perchè dobbiamo, subito, prima di tornare a casa spendere ciò e spesso più di quello che abbiamo guadagnato nel nostro giorno di lavoro.

Questo sistema educa già i nostri figli, fin dalla tenera età, al continuo movimento casa-lavoro-centro commerciale-casa. Questa è l'educazione che il nostro sistema ci dà, e questo in fondo è ciò che ci meritiamo se non siamo in grado di cambiare.


Sarebbe già un cambiamento se smettessimo di fare questa sosta al centro commerciale. Che cosa succederebbe se smettessimo di spendere subito ciò che guadagniamo, fregandosene di ciò che la società consumistica ci impone? 

Apparire più che essere, proviamo ad essere più che apparire, la nostra vera personalità non viene fuori per mezzo degli oggetti che possediamo ma da ciò che facciamo e sopratutto da ciò che immaginiamo. ....(continua)

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