CAPITOLO 4
Famiglia-educazione-tempo
libero
Il
paradosso moderno, lavorare per permettersi di pagare persone che
allevano i nostri figli lasciando i loro ai nonni nei loro paesi di
origine.
Sempre
più diffusa nei paesi occidentali, la mancanza di tempo da dedicare
ai nostri figli, all'educazione di quella che sarà la generazione
futura che potrebbe modificare, se ben istruita le sorti del nostro
mondo.
Lavorare
per produrre, guadagnare per consumare e non avere tempo per quello
che dovrebbe essere il lavoro più nobile e gratificante,
l'educazione dei figli e delle nuove generazioni. Non
avere tempo per I nostri figli perchè la società consumistica ci
obbliga a dedicare la maggior parte del nostro tempo a rincorrere il
guadagno per soddisfare bisogni effimeri, che I mass-media,
attraverso il continuo martellamento pubbLicitario ci fanno credere
essenziali per apparire o sentirsi soddisfatti.
Il
paradosso è proprio questo, nella ricerca del superfluo perdiamo il
nostro tempo migliore in attività che sfruttano la nostra libertà a
vantaggio del guadagno di pochi.
Ci
fanno credere che la nostra sia la società migliore, più istruita,
più evoluta, più ricca. Ma dove è l'evoluzione,L'Istruzione, la
ricchezza se per rincorrere l'apparire non possiamo dedicare il
nostro tempo a noi stessi, alla famiglia, ai figli e alla loro
educazione nel senso più alto del termine?
Siamo
costretti a delegare il rapporto e l'educazione dei nostri figli a
madri provenienti da altri paesi sfruttati da noi, madri che lasciano i
propri figli per “educare” I nostri. Non avendo tempo, ma un po'
di denaro, deleghiamo ad altri l'educazione. Ma non vi sembra
assurdo? Gli occidentali che ritengono la loro cultura più alta delle altre,
sono costretti in nome del consumismo a fare educare i propri figli
da persone provenienti da paesi che considerano sottosviluppati.
La
logica è veramente perversa, in nome del consumismo i figli dei
paesi “sviluppati” ed I figli degli altri hanno una educazione
inferiore alle aspettative sia degli uni sia degli altri.
Il
consumismo costringe ad emigrare madri che sono costrette a lasciare
i loro figli per educare, o meglio sarebbe dire “accudire” i
nostri, con il fine che ne I primi ne i secondi riceveranno una
educazione consona alle loro aspettative e rimarranno compressi nella
logica che vuole le masse ridotte ad umili consumatori.
Le
masse sono fatte di persone e le persone dovrebbero avere aspettative
più alte che il mero consumo. Dovrebbero aspirare ad una elevazione
dello spirito ed a sviluppare il senso critico, ma il senso critico
fa paura alla logica consumistica. Chi ha la capacità di discernere
è anche immune ai continui bombardamenti di atteggiamenti
stereotipati dei mass-media e se ne è immune ha anche la capacità
di ragionare e di scegliere autonomamente fra ciò che è giusto e
ciò che è sbagliato e fra cosa è superfluo e cosa è necessario.
Questa
sarebbe la grande rivoluzione, riuscire a dare alle persone la
capacità di decidere autonomamente, dare la capacità di conoscere e
di valutare usando la logica.
Educhiamo
i giovani a discernere, a conoscere, a pensare con la propria testa,
ma sopratutto diamo la possibilità ai genitori di avere il tempo di
educare I propri figli.
La
scuola non basta, è solo un'altra delega che diamo ai nostri
burattinai occulti; prima anche della scuola dovrebbe venire
l'educazione familiare, dando il tempo ai genitori per poterlo fare. ll tempo dedicato alla famiglia dovrebbe essere pagato. Dovremo
riconoscere una remunerazione economica a chi si occupa
dell'educazione dei propri figli. Invece pensiamo sia un grande
risultato avere la possibilità di usufruire degli asili aziendali.
Asili aziendali? Ma non sarebbe meglio se i padri o le madri avessero
la possibilità di rimanere con i propri figli almeno diciamo fino alla
scuola dell'obbligo?
Ci
fanno credere che gli asili aziendali ci permettano più libertà; ma
più libertà per cosa se non per lavorare e lavorare per consumare?
Quando, usciti da lavoro e ripresi i figli dall'asilo aziendale, abbiamo
tempo per loro? Torniamo a casa e giochiamo con loro oppure ci
accasciamo entrambi stanchi sul divano davanti alla TV mangiando cibi
precotti acquistati nel supermercato ubicato vicino al luogo di
lavoro?
Vi
siete mai chiesti come mai I centri commerciali sono ubicati tutti
sull'arteria principale di collegamento fra i distretti industriali o
direzionali e i quartieri dormitorio? Perchè dobbiamo, subito, prima
di tornare a casa spendere ciò e spesso più di quello che abbiamo
guadagnato nel nostro giorno di lavoro.
Questo
sistema educa già i nostri figli, fin dalla tenera età, al continuo
movimento casa-lavoro-centro commerciale-casa. Questa è l'educazione
che il nostro sistema ci dà, e questo in fondo è ciò che ci
meritiamo se non siamo in grado di cambiare.
Sarebbe
già un cambiamento se smettessimo di fare questa sosta al centro
commerciale. Che cosa succederebbe se smettessimo di spendere subito
ciò che guadagniamo, fregandosene di ciò che la società consumistica
ci impone?
Apparire più che essere, proviamo ad essere più che
apparire, la nostra vera personalità non viene fuori per mezzo degli
oggetti che possediamo ma da ciò che facciamo e sopratutto da ciò
che immaginiamo. ....(continua)
Nessun commento:
Posta un commento