martedì 27 gennaio 2015

CAPITOLO 5
Scuola-Educazone-Spreco alimentare-Salute
Parliamo  di educazione e senso civico attraverso alcuni esempi di interconnessione tra famiglia e scuola, iniziando con l'alimentazione.

Ad una visione superficiale la domanda che potrebbe venire spontanea é: - ma cosa c'entrano la scuola e la famiglia con lo spreco? Che cosa con la salute, che cosa con l'alimentazione e l'educazione?

Facciamo alcuni esempi: In tutto il mondo occidentale uno dei grandi problemi sottaciuti è la crescente obesità dei nostri figli e della popolazione in generale. E allora, direte voi, che cosa c'entra tutto questo con la scuola,l'educazione, lo spreco e la salute? L'obesità, ormai e' riconosciuto, è figlia diretta del consumismo, è figlia diretta della sublimazione attraverso il cibo della mancanza di affetto e di tempo che dedichiamo ai nostri figli.

Spesso per mancanza di tempo dovuto al lavoro o alla ricerca del soddisfacimento dei nostri desideri effimeri, deleghiamo e sublimiamo il nostro impegno morale nei confronti dei figli, che dovrebbe essere la continua educazione morale, spirituale e intellettuale, con la donazione di succedanei momenti di gratificazione veicolati per mezzo del cibo.


Sempre più spesso i nostri figli sono parcheggiati soli davanti alla TV accompagnati nella visione dall' “affetto” di merendine ipercaloriche che attraverso reazioni chimiche complesse ma semplici nella comprensione aumentano il livello degli zuccheri nel sangue dando un senso di appagamento e soddisfazione, rendendo però i nostri figli apatici nella ricerca di altre soddisfazioni importanti e sicuramente più gratificanti di ciò che gli viene dato ingurgitando alimenti senza pensare, lo sport, lo studio, l'arte, la spiritualità e tutti quegli stimoli tipici ed intrinsechi del genere umano, che lo hanno portato alla sete della conoscenza, del sapere, dell'intuito, delle scoperte scientifiche e del miglioramento della propria condizione.

Ecco che allora percepiamo come l'eccesso di alimentazione sia strettamente connesso sia al consumismo sia all'ottundimento delle capacità intellettive e di spirito critico necessarie in una società in cui tutti devono essere in grado di apportare i loro contributi allo sviluppo egualitario e solidale dell'umanità.

In questo contesto la scuola  si inserisce in modo indelebile nell'apportare e supportare il ruolo di educatori alla sobrietà che dovrebbe essere proprio dello spirito educativo dei genitori.

La scuola avrebbe un ruolo centrale nell'educazione alla sobrietà ed alla solidarietà. In un mondo popolato da quasi 7 miliardi di persone, delle quali oltre la metà o muore di fame o è al limite del sostentamento, non è più tollerabile assistere allo spreco di cibo che avviene tutti i giorni nelle mense delle scuole occidentali.

Montagne di cibo cucinato e spesso anche trasportato, viene letteralmente gettato nel secchio della spazzatura, perchè ai nostri figli già alimentati ipercaloricamente a colazione e a merenda nell'intervallo, non possono arrivare a pranzo con la fame e mangiare quello che è stato cucinato a fronte anche di studi alimentari che ne garantiscono il giusto rapporto calorico basato sull'energia consumata a scuola.

Come possono I nostri figli avere fame a pranzo se la mattina a colazione mangiano merendine ipercaloriche, alle 10:00 altre merendine o focacce riempite di ogni bendiddio, rimanendo seduti al caldo per 4-5 ore? Non possono è scontato.

Ma noi possiamo e dobbiamo pianificare il loro bisogno calorico, ottenendo con questo tre risultati, il primo una migliore salute il secondo l'educazione al non spreco, terzo il risparmio economico delle amministrazioni e nostro visto che il cibo buttato lo paghiamo tre volte, una per acquistarlo, una per cucinarlo e una per smaltirlo come rifiuto.

Non è tollerabile, ne tanto meno educativo, vedere e fare vedere ai nostri figli, tutti i giorni, questo continuo gettare nei rifiuti il cibo che viene con tanto sforzo comprato, preparato e somministrato. Il gettare il cibo e fare vedere questo spreco ai giovani studenti gli abitua al non percepire il valore intrinseco che è presente all'interno dei prodotti alimentari, fatto in primo luogo di sudore a fatica di chi produce i prodotti  e impegno e fatica di chi questi prodotti trasforma per farne cibo da somministrare, abituandoli a non dare valore a tutto il lavoro che c'e' dietro a non dare valore alla sobrietà e rispetto per tutta quella parte di popolazione mondiale, ed è la maggioranza, che spesso non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
Ricerche fatte sulla quantità di questo spreco, indicano che almeno il 50% del cibo cucinato e somministrato nelle mense scolastiche finisce in pattumiera, l'80% di questo cibo buttato è formato da verdure e frutta e il restante 20% da pasta e carne.

Da uno studio commissionato dalla FAO   intitolato Global Food Losses and Food Waste viene stimato che, ogni anno, i consumatori dei paesi occidentali, sprecano quasi la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell'intera produzione alimentare netta dell'Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate). L'ammontare di cibo che va perduto o sprecato ogni anno è quasi la metà dell'intera produzione annuale mondiale di cereali (che nel periodo 2009/2010 è stata di 2,3 miliardi di tonnellate). Questo naturalmente non solo nelle mense scolastiche ma in tutta la catena alimentare. (continua)

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